Nel cuore del selvaggio Top End australiano, la zona delle Yellow Water è quanto di più spettacolare un birdwacher o un fotografo possa trovare. La zona si raggiunge dalla cittadina di Cooinda dove sono organizzate diverse escursioni: si parte in fuoristrada per raggiungere un piccolo molo all’ inizio della palude da cui partono dei battelli con diverse file di sedie dove far alloggiare i passeggeri. Una volta a bordo la visibilità è ottima in tutte le direzioni perciò l’unica preoccupazione è quella di godersi lo spettacolo. |

I battelli scorrono lenti lungo il billabong

Durante l' escursione non mancano avvistamenti di fauna selvatica

Un canguro rosso al riparo fra la vegetazione

La flora delle Yellow Water

Controluce verso il tramonto
Il billabong (nome con cui gli australiani definiscono le paludi o le pozze d’ acqua) si snoda attraverso palme, mangrovie, ninfee e offre ai visitatori innumerevoli possibilità d’ avvistamento di fauna selvatica: moltissimi aironi e oche selvatiche, la cicogna Jabiru e l’ aniga (uccello simile al cormorano) cavalli selvatici e rapaci, limicoli e pappagalli, emù e pellicani solo per citarne alcuni. La stagione secca è particolarmente ricca di uccelli in quanto si radunano tutti nelle poche concentrazioni d’acqua rimaste. |

Aironi e oche selvatiche

E' divertente cercare di avvistare gli animali nascosti nella vegetazione

L' aniga a sinistra e la cicogna Jabiru a destra
L’ incontro più emozionante è sicuramente quello col coccodrillo d’acqua salata (o “saltie” come lo chiamano gli australiani): sono coccodrilli che possono arrivare fino ai sette metri di lunghezza e si spostano sia nelle acque dolci dei fiumi e dei billabong che nelle acque salate in mare aperto. Generalmente la guida non si avvicinerà mai troppo ai coccodrilli perché uno di questi bestioni può arrivare anche a rovesciare il battello! Il problema dei coccodrilli d’acqua salata è che non si conosce mai con esattezza il loro areale di distribuzione: nei mesi di pioggia il paesaggio viene completamente sommerso e quindi i coccodrilli sono liberi di girare e arrivare in zone dove l’anno prima magari non erano presenti. Poi con l’arrivo della stagione secca, l’ acqua evapora e i coccodrilli rimangono intrappolati nei billabong fino alla stagione successiva delle piogge. |

Lungo le sponde non manca l' occasione di avvistare i saltie
Per capire se in zona sono presenti coccodrilli, gli australiani hanno inventato il seguente metodo: dentro una gabbia di ferro lasciata a galla in un billabong, inseriscono un’ esca ricoperta di materiale plastico. Il coccodrillo richiamato dall’odore cerca di mangiarla addentando l’ esca. Quando i rangers vanno a controllare le trappole, se trovano segni di denti è chiaro che la zona è infestata dai coccodrilli. |

Visti da vicino i coccodrilli d'acqua salata sono impressionanti
In ogni caso durante le escursioni in giro per il Top End, le guide non diranno mai “Questa zona è libera dai coccodrilli, si può fare il bagno” ma si lasceranno scappare un “In questa zona non ci dovrebbero essere coccodrilli”! |

Alcuni esemplari vi accompagneranno seguendo il battello per buona parte dell' escursione
Durante il giorno è troppo caldo e molti animali rimarranno nascosti al fresco quindi i momenti migliori per effettuare l’escursione sono la mattina presto o la sera: consiglio di andarci la sera per le temperature più basse e per godere dello spettacolare tramonto sulle Yellow Water. |

L'inizio del suggestivo tramonto sulle Yellow Water

Stormi di uccelli si dirigono verso i posatoi notturni

Una volta tramontato il sole, il cielo si tinge di un bellissimo rosso fuoco
Tutte le foto sono state fatte con una compatta utilizzando anche lo zoom digitale, perdendo purtroppo molto dettaglio; il massimo in un’escursione come questa è avere un telezoom di qualità come possono esserlo i vari Canon 100-400, Nikon 80-400 oppure Olympus 50-200 per godere di una maggior versatilità: in barca con il telezoom, i cambi rapidi d’ inquadrature saranno agevolati dalla zoomata mentre con un tele fisso si rischia di arrivare troppo lunghi per fotografare gli animali più vicini. |
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