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Il sentiero

E' un percorso alternativo alla strada asfaltata intasata di macchine che porta a San Romedio: ci sarebbe anche un'altro sentiero che parte da Don e raggiunge il santuario attraversando i boschi e costeggiando il fiume. Ma quello che parte da Sanzeno, precisamente davanti al Museo Retico, è molto più caratteristico in quanto si tratta di un canyon! Il sentiero è un falsopiano adatto a tutti in quanto non ci sono dislivelli importanti e l'unica difficoltà è doversi chinare ogni tanto per non sbattere la testa sul tetto roccioso, in qualche punto un po basso. Si sviluppa per circa 2,5 Km di cui circa 500 in roccia e circa 300 su passerella, il tutto reso sicuro da un robusto parapetto in legno. Per il resto il percorso attraversa zone di bosco e costeggia una parete di roccia per scalatori; il tutto è percorribile in meno di un'ora.

 

L'inizio del sentiero dentro la roccia
L'inizio del sentiero dentro la roccia
Alcuni passaggi nel canyon
Alcuni passaggi nel canyon
Alcuni passaggi nel canyon
Alcuni passaggi nel canyon

Vista sulla strada dall'alto del sentiero
Vista sulla strada dall'alto del sentiero

Panorama sul bosco
Panorama sul bosco
Palestra di roccia
Palestra di roccia
Sanzeno in lontananza
Sanzeno in lontananza
Particolare della parete di roccia
Particolare della parete di roccia
 
     

 


 

L'inizio del sentiero dentro la roccia

L'inizio del sentiero dentro la roccia

 

Alcuni passaggi nel canyon

Alcuni passaggi nel canyon

 

Alcuni passaggi nel canyon

Alcuni passaggi nel canyon

 

Vista sulla strada dall'alto del sentiero

Vista sulla strada dall'alto del sentiero

 

Panorama sul bosco

Panorama sul bosco

 

Palestra di roccia lungo il sentiero

Palestra di roccia lungo il sentiero

 

Sanzeno in lontananza

Sanzeno in lontananza

 

Particolare della parete di roccia

Particolare della parete di roccia

 

 

 

Il santuario di San Romedio

La leggenda vuole che Romedio ormai santo, sia giunto a Trento a cavallo di un orso, lo stesso che gli aveva sbranato il cavallo. Romedio, di origine bavarese, possedeva numerose proprietà ed un castello nelle vicinanze di Innsbruck; dopo essere diventato amico del vescovo di trento e al rientro dal suo pellegrinaggio a Roma, dona ogni suo avere alla diocesi di San Virgilio in Trento per poi ritirarsi in eremitaggio tra le rocce della rupe dove oggi sorge il santuario.

Alla base della rupe il torrente Verdès si unisce al Rio Freddo per formare il torrente San Romedio, che nel corso degli anni ha scavato la forra su cui si sviluppa il sentiero che porta al santuario. Quasi a testimonianza dell'amicizia che legava Romedio all'orso, sono custoditi nel recinto esterno (sempre troppo piccolo a dir la verità) due esemplari di orso bruno, Chico e Chica; dal 1948 il santuario è gestito da due frati dell'Ordine di San Francesco d'Assisi. Se possibile evitate di visitare il santuario durante il weekend: è meta anche ai giorni nostri di pellegrinaggi e del turismo, quindi piuttosto affollato.

Le origini del primo edificio risalgono alla fine del X° secolo; col passare del tempo si sono aggiunti cappelle e chiese, oltre che al campanile, appartamenti, ballatoi e biblioteca. Per finire nella storia recente nel 1989 con la selciatura della strada che dal parcheggio sale al santuario.

Molti orsi sono passati dal santuario: nel 1958 il primo era un orso usato da un circo e divenuto cieco; dei ragazzi non sopportando l'idea del macello convinsero un senatore ad acquistarlo e portarlo a San Romedio. I frati in nome di San Romedio permisero la costruzione di una gabbia all'ombra del grosso noce dove Charlie (questo era il suo nome) passo il resto della sua vita fino al gennaio 1966. Il secondo orso, sempre chiamato Charlie in memoria di un ciclista francese, può godere di più spazio, in quanto l'Ente del Parco Adamello Brenta nel 1990 decide di togliere la gabbia a favore di un più ampio recinto. Nel 1991 arrivano anche Chico e Chica: proprio Chica sarà il motivo della morte del secondo Charlie, a causa delle ferite riportate per essersi avvicinato troppo a Chica! Tutto sommato la coppia di orsi sembra trovarsi a suo agio all'interno del recinto, dando alla luce due piccoli, Cleo e Cora, trasferiti poi nel Parco di Spormaggiore

 

 

Portale di ingresso al santuario
Portale di ingresso al santuario
Il santuario
Il santuario
San Romedio
San Romedio

Sentiero per il recinto degli orsi
Sentiero per il recinto degli orsi

Cortile interno
Cortile interno
Particolare della chiesa
Particolare della chiesa
Altare delle reliquie
Altare delle reliquie
   
     

 


 

Portale di ingresso al santuario

Portale di ingresso al santuario

 

Il santuario

Il santuario

 

San Romedio

San Romedio

 

Sentiero per il recinto degli orsi

Sentiero per il recinto degli orsi

 

Cortile interno

Cortile interno

 

Particolare della chiesa

Particolare della chiesa

 

Altare delle reliquie, contiene i resti mortali del Santo eremita

Altare delle reliquie, contiene i resti mortali del Santo eremita