Roost di gufi
Durante il periodo invernale girovagando per la campagna, capita spesso che delle colonie di gufi si riuniscano all’interno della chioma di un’albero in un “roost”, anche se ad un’occhio distratto possono passare del tutto inosservati. Esattamente un roost è un dormitorio diurno dove i gufi si riuniscono per riposare, in attesa della caccia notturna.
Di solito in un “roost” sono presenti contemporaneamente molti esemplari per molteplici motivi: il numero elevato di individui fornisce protezione contro eventuali predatori (si pensi ad esempio l’ammassarsi delle sardine in un banco compatto contro uno squalo) oppure la vicinanza dei corpi fornisce calore supplementare durante le fredde giornate invernali (tecnica adottata dai pinguini imperatore per sopravvivere al gelo polare).
Il giorno del ritrovamento del roost, il tempo non era purtroppo dei migliori: un cielo grigio piombo senza luce che minacciava pioggia (è arrivata poco dopo). Per fortuna la reflex Canon 30D supporta benissimo la gestione del disturbo ad alti iso: mi sono spinto fino a iso 640 per avere tempi di scatto attorno al 1/60 e 1/80 di sec. che con il 100-400 alla massima focale sono ridicoli per utilizzare l'ottica a mano libera. Ma con un pò d'esperienza si porta a casa ugualmente qualche scatto anche se la luce non è il massimo ...
I gufi scelgono il punto in cui fare roost secondo esigenze ben precise: dev’essere un posto tranquillo e riparato dove poter riposare e nelle zone attorno il cibo non deve scarseggiare.
Sono tornato il giorno dopo e fortunatamente qualche timido raggio di sole riusciva a bucare il cielo plumbeo: così iso impostati a 320 e tempi di scatto più umani, circa 1/160 sec.
Per questi motivi è importantissimo non disturbare: durante il roost sembrano più confidenti e tolleranti ed è un buon momento per riuscire ad osservarli e portare a casa qualche buona foto. Ma al minimo segno di disturbo o insofferenza da parte degli animali dobbiamo lasciar perdere; se vengono spaventati o ritengono che siamo una minaccia per loro, abbandoneranno il sito e di conseguenza dovranno cercarne uno nuovo con gli stessi requisiti di quello vecchio, cosa per altro non facile.
Arrivano i pettirossi
Quando in città arrivano i pettirossi vuol dire che nel nord Europa è arrivato il freddo: arrivano da noi dove le temperature sono più miti e riescono a trovare più facilmente il cibo. E' facile osservarli e se lasciamo anche qualche briciola di pane gli faremo sicuramente un dono gradito. Anche se solitamente è meglio non abituare i selvatici all'offerta di cibo da parte dell'uomo, per questo simpatico pennuto possiamo fare sicuramente un'eccezione!
Il parco urbano di Forlì si rivela ancora una volta un buon posto dove fotografare: con un pò di pazienza e con movimenti calmi, ci si può avvicinare a pochi metri dai numerosi pettirossi.