Non abbandoniamo gli stranieri ...
Mi riferisco alle simpatiche tartarughe del genere Trachemys di origine americana: importate in Italia e comprate nei negozi di animali quando sono poco più grandi di una monetina da 2 euro, hanno la "brutta abitudine" di aumentare le loro dimensioni man mano che il tempo passa! Che strano vero!?
Più un animale cresce e più ha bisogno di spazio, di attenzioni. Diventa sempre meno gestibile e dato che al giorno d'oggi il tempo libero è ormai diventato un bene di lusso, chi ha più tempo di seguire l'animale domestico? Ed ecco che avviene una cosa che non dovrebbe mai accadere: il rilascio dell'animale esotico in un ecosistema in cui non dovrebbe esistere!
In questo modo i nostri specchi d'acqua subiscono una vera e propria invasione causata da chi rilascia in natura una tartarughe, pensando di non creare nessun danno o complicazione. Stessa sorte è toccata al laghetto del parco urbano di Forlì, dove una nutrita colonia di Trachemys si riproduce da anni indisturbata. Ma la cosa non è passata inosservata: i ragazzi del Tartaclubitalia hanno appeso dei cartelli informativi lungo le sponde del laghetto, spiegando come fare nel caso in cui la propria tartaruga abbia raggiunto dimensioni troppo grosse per il piccolo acquario che la ospita, invitando le persone a non abbandonarle.
Mentre ero al parco per documentare la cosa non son riuscito a trattenermi dal fotografare per l'ennesima volta i simpatici conigli, questa volta con foto un pochino più ampie delle mie solite inquadrature strette, dato che avevo con me solo l'Olympus E-1 con lo zoom 14-54.
Piccolo aggiornamento sulla situazione abbandoni
Il 15 di agosto ero al parco urbano per fotografare una simpatica natrice e un pò di rane verdi; verso sera prima di uscire dal parco passo accanto alla collina dei conigli e noto con la coda dell'occhio una forma bianca di piccole dimensioni che si fionda dentro uno dei cunicoli scavati dai conigli.
Curioso di capire cos'è attendo qualche minuto ed ecco che il nuovo "ospite" del parco sbuca fuori nuovamente: una cavia! E' stata abbandonata anche lei ... Speriamo che riesca a superare il freddo dell'inverno rintanadosi nelle tane dei conigli, sennò la vedo dura per lei, abituata a stare in casa al caldo.
La gente proprio non vuol capire!